I simboli dell’ I Ching si costruiscono a partire da indicatori binari: una linea retta o Yang come espressione del principio solare maschile, e una linea spezzata o Yin, come espressione del principio terrestre e femminile…. o detto in altro modo più informatico: 0 e 1.
Inoltre, l’ I Ching ha anche due codici “quantici“, cioè che sono 0 e 1 simultaneamente.
Il mondo della scienza moderna sta dedicando grandi sforzi a sviluppare il computer quantico, cioè che invece di avere bit 0 e 1 abbia i Qubits, cioè spazi di indeterminazione 0-1, poiché questo presuppone l’aumento della connettività e della rapidità dell’informazione.
Culture come quella cinese, con l’I Ching, si sono avvicinate alla natura intesa come rete con una prospettiva simile al computer quantico… un sistema intelligente globale al quale possiamo entrare con 4 codificatori di base:
– linea retta o 1
– linea spezzata o 0
– linea 0/1
– linea 1/0
I simboli, ordinati in forma di trigrammi o esagrammi (con tre o sei livelli di interazione) sono le chiavi per entrare nel campo energetico umano e connettersi alla natura.
Ovviamente i risultati non sono come i files che scarichiamo da Google, perché la peculiarità dell’ I Ching è quella di rivelare la connessione degli avvenimenti e partecipare ad essi creativamente, mentre il cervello razionale è specialista nel sezionare le connessioni e approfondire la particolarità.
Per questo, anche se ancora pochi lo percepiscono in questo modo, l’I Ching è il linguaggio comune della vita, ma anche di discipline apparentemente diverse come l’agopuntura, il Tai Chi, il Qigong, la meditazione o il Feng Shui se ci atteniamo alla prospettiva orientale.
Ma l’ I Ching ci può aiutare soprattutto a completarci, attivando quella parte della testa che poco usiamo: il cervello destro, quello dell’intuizione.
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Ari Lusenti