L’Anziano della felicità
Pensi alla città dove vivi,
la via, il numero, la porta di casa.
entri
e vedi i colori delle pareti, le stanze,
vedi le tue cose intorno a te, ciò che ti piace, ciò che non ti piace, ciò che ti disturba.
– La tua casa? – dice l’anziano.
– E’ già tardi – ricorda il vecchio –
bisogna andare.
e l’anziano scompare nelle ombre della grotta in cui abita,
caverna millenaria dell’immenso ventre della terra
nel cosmo interiore della montagna.
Scendendo a valle tornano le due anime che abitano in te.
Una vuole correre di corsa a casa, accendere la televisione,
tuffarsi nella selva dei pensieri, aprire il frigo e mangiare
mangiare e fumare, e parlare e parlare.
l’altra ti conduce attraverso il serpente della terra,
nei profumi della notte,
ti mostra fuochi siderali e stelle remote,
e il vento.ah, il vento.
e quindi comprendi l’anziano.
sono a casa!!!
E non è per niente per niente piccola!!!
Josè Manuel Chica
Wudangsan, 2009
Angelina
Angelina chiese se era abitudine mangiare peperoncino piccante nel mio mondo.
Le dissi di no.
– Per questo, “gente fredda” – sentenziò.
La sua curiosità per sapere come mangiavamo mi portò a spiegarle le nostre diete, le preferenze vegetariane o carnivore e tutto ciò che facciamo qui…
– Anche la piantina muore – disse – sento nelle mie mani come muore… tutto muore… anche noi.
Angelina aggiungeva legna al fuoco, moriva il bastoncino viveva il fuoco….
– Se mangi, racconta alla pianta, all’animaletto, che cosa farai con la sua forza quando sarà in te… così si lasciano andare e non siete più due… siete ciò che fate… un sogno più grande… non importa chi muore… c’è solo vita… più grande…
Sierra Mazateca, 2007